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Kye Allums sarà domani il primo uomo a giocare una partita di pallacanestro femminile, una contraddizione che viene compresa solo conoscendo la complessa storia della giocatrice transgender dell'Università George Washington. Allums è un uomo, che ha lottato contro le forzature imposte dal suo corpo, per 21 anni. Esteriormente è una donna, ma interiormente si sente un uomo, ed ora ha deciso di fare il salto e presentarsi pubblicamente come tale.
Nella sua scheda di giocatrice della lega universitaria non è presente oramai il suo vecchio nome, «Kay Kay», bensì il più virile «Kye». Con questa identità affronterà domani l'inizio della Lega universitaria, NCAA, contro i Wisconsin Green Bay. «Quando ora sento che mi chiamano Kye va tutto bene. L'altro nome non era il mio», ha detto a «outsports.com», dove ha rivelato la sua storia. Durante l'infanzia e l'adolescenza, Kay Kay ha tenuto nascosti i suoi più intimi sentimenti a sua madre, Rolanda DelaMartìnez, che insisteva nel comprare vestiti molto femminili, ma ogni giorno, durante il tragitto verso la scuola, cambiava il suo abbigliamento e ritornando a casa si trasformava nuovamente nella bambina 'Kay Kay'. «Mi sono sentito sempre più a mio agio con vestiti da ragazzo, ma mia madre insisteva nel vestirmi come una ragazza», ha raccontato Kye, che ha braccia robuste. Anche se Kyler Kelcian Allums è nata il 23 ottobre del 1989 a Daytona Beach in Florida, la sua infanzia è trascorsa in una piccola località vicino a Minneapolis, la città più popolosa dello stato del Minnesota, dove è emersa per le sue abilità nella pallacanestro.
Il suo modo di vestire ed i suoi comportamenti maschili hanno spinto molti a definirla 'lesbicà, anche se respinge questa definizione: «Sono un ragazzo in un corpo di donna. Io non ho scelto di nascere con questo corpo. Ho deciso di cambiare il nome perchè non voglio nascondere quello che sono», ha detto Allums a 'Fox Sports'. Nell'ultimo anno di «high school», Kye ha messo a segno una media di 15,8 punti, 7,8 rimbalzi e 2,4 palle recuperate. Inoltre è stata inserita per tre volte nella selezione delle giocatrici migliori del Minnesota. Al massimo livello studentesco Kye ha disputato i primi 11 incontri con l'università George Washington nella stagione 2008-2009, ma un infortunio l'ha obbligata a perdere 20 partite. Kye si sottoporrà ad un intervento chirurgico per cambiare sesso il prossimo anno, qualcosa che considera non avrà nessuna incidenza per quanto riguarda il basket. «Se mi opero, questo non cambierà il mio gioco, nè mi aiuterà in nessun modo. È come se mi togliessi qualcosa del mio corpo, è come se mi togliessi un dito». Le compagne di Kye e le autorità del centro universitario l'hanno appoggiata nella sua decisione, anche se non potrà iniziare il trattamento ormonale fino alla conclusione della stagione di basket universitaria nel 2012, perchè il regolamento della NCAA proibisce l'uso di stimolanti anabolizzanti. Dopo l'operazione si porranno, comunque, le domande sulla possibilità da parte sua di continuare a giocare nella lega femminile. Il caso dell'atleta sudafricana Caster Semenya può essere un modello delle difficoltà con le quali si troverà a convivere la cestista statunitense. Ma quella è una questione che dovranno risolvere le autorità sportive. «Dio non si è sbagliato, io dovevo essere così per una qualche ragione», ha affermato Kye con determinazione. Domani inizia la sua nuova vita come uomo, che gioca tra le donne.