GID - Yoko Shoji (primo manga incentrato sul tema FtM)

Fin dalla più tenera età, Akiko si sente a disagio nel suo corpo. A scuola rifiuta di indossare la divisa con la gonna e il giorno delle prime mestruazioni rimane profondamente traumatizzata. Una volta al liceo, scopre però di non essere la sola in questa condizione: esiste in Giappone un movimento per il riconoscimento dei diritti delle persone transgender, per i quali il sesso biologico non corrisponde alla reale identità di genere. Akiko finalmente capisce cosa la tormenta: è un uomo nel corpo di una donna. In attesa di intraprendere una terapia ormonale che la renda uomo a tutti gli effetti, per affermare ulteriormente la sua identità maschile, Akiko inizia col darsi un nuovo nome, Akira. I suoi genitori non capiscono questa sua scelta. Il padre, un noto politico da poco eletto ministro, in quanto figura pubblica sostiene il movimento per il riconoscimento del Gender Identity Disorder, ma rifiuta di accettare che la figlia possa identificarsi come transessuale, e le nega il consenso all’operazione, indispensabile in quanto ancora minorenne. Akira non si arrende: convince la nonna ad adottarlo, e col suo permesso intraprende la terapia. Nel frattempo, si iscrive all’università, dove incontra l’amore.

Il termine gender è entrato solo di recente nel vocabolario comune, e pone l’accento sulla differenza tra sesso e identità, sulla componente culturale alla base del divario tra maschile e femminile, e su come le due categorie siano più fluide di quanto si creda. Se la tradizione ci insegna che uomini e donne si distinguono in base alle differenze biologiche, gli studi di genere propongono piuttosto una distinzione tra due diversi piani dell’essere. La complessità della condizione transessuale mette chiaramente in luce quest’ambivalenza, scardinando in maniera creativa la presunta linearità delle norme di genere. Il mondo del fumetto non aveva mai fotografato in maniera così compiuta i conflitti legati a queste tematiche, ma la miniserie in due volumi di Yoko Shoji ci mostra come sia possibile travalicare ogni confine che rischia di imbrigliare la libertà, anticipando trasformazioni e metamorfosi del nostro immaginario.


Commento Personale: Secondo me costa troppo: 12 euro non li vale.
È fatto bene tecnicamente nel senso che si vede che l'autrice si è informata sulla questione...ma è un po' stereotipato e prevedibile, anche un po' troppo forzato in certi punti (vedesi la tipa che si innamora di lui dal nulla...gah!), il disegno non è nulla di che, e la caratterizzazione è così così...perlomeno il primo volume. Il secondo non l'ho comprato perché non mi andava di sprecare altri soldi
Può essere interessante per un esterno che così inizia a scoprire il problema, quello si, ma temo che il prezzo scoraggerà i più.

Alcune immagini:

un manga

Aspetta... i 12 euro sono a volume se non ricordo male (ce l'ho a casa disperso da qualche parte ), vuol dire che costa il doppio -.-
Comunque io l'ho trovato apprezzabile, se si passa sopra al prezzo è un buon fumetto.

Non dico che sia brutto...ma 12 euro non li vale =_= la kappa ci marcia sopra in una maniera pazzesca (anche con gli yaoi...infatti quelli non glieli compro praticamente più tranne qualche raro titolo...leggo solo scan).

Neanche si possa dire "ok la storia è un po' scontata, gli eventi affrettati, i personaggi monodimensionali...ma almeno è disegnato da dyo" perché...no XD è poco sopra al "decente" in quanto al disegno, per i miei standard.

Insomma, sono più disposto a comprare sconcerie disegnate da dyo di Amano Yamane o il secondo volume di Sadistic Boy piuttosto che il seguito di questo ad esempio ho pagato ben volentieri 13 euro per Stigma...ma perché cazzo, è della Minekura, ha tutte le pagine a colori, la sovracopertina figa XD ed è disegnato davvero da dyo (senza contare la bellissima storia).

OT: Amo alla follia il tratto di Amano Yamane

Sembra interessante ma effettivamente costa uno sproposito
Però affronta quella che in Giappone è una tematica moooolto spinosa..si tratta di un Paese in cui chiunque faccia parte delle comunità GLBT si trova in condizioni sociali veramente pessime. Mi sembra che ai transessuali non cambino nemmeno i documenti

...se vi capita leggetevi anche Family Compo
Francesco

Ce l'ho
E' divertente ma è un po' una minchiata dai

Fratty ha scritto:

Ce l'ho
E' divertente ma è un po' una minchiata dai

si lo sò..ma a volte qualcosa di un po' più leggero male non fà..poi è troppo forte! molto belli anche i disegni

E' lo stesso disegnatore di city hunter
Io sbavo per il mangaka (che non ricordo come si chiama) u.u