Ebbene sì, anche io mi diletto nella scrittura
Pubblico qui di seguito alcune poesie, magari più in là metterò anche i racconti.
Necropoli acquaticheCrisalidi Racchiuse In Sarcofagi Titanici Inaspettatamente Nascondono Ametiste,
Risplendono nel buio della loro prigione di pietra e nessun occhio umano le ha mai viste.
Ipogei templi le custodiscono lontane dalla luce solare,
Sacre icone di un mondo sommerso e secolare.
Trincee e guardiani di corallo vegliano silenziosi,
Immobili e ieratici nelle profondità degli oceani sterminati e mostruosi.
Nascono farfalle alfabetiche nelle acquatiche necropoli nascoste:
Alcune rimangono intrappolate, altre affiorano in superficie e diventano risposte.
P.S.: in questa poesia c'è nascosto due volte il nome della mia ragazza, basta leggere l'iniziale di ogni parola delle prima riga e le iniziali di ogni verso.
Le cortine della realtàVorrei vedere il mondo privo di cortine,
sondare i cieli e le profondità marine,
stringere in una mano lacrime e scintille,
afferrare il folle volo di cieche sibille.
Solo allora scriverei le “Poesie Divine”
Che narrano di un cosmo senza inizio e senza fine,
che descrivono scenari dove appaiono colori
invisibili all’occhio umano, accecato dai dolori.
Nella notte veglio e prego immobile nel buio
Che le mie convinzioni siano il frutto di un imbroglio,
ma io affermo, qui lo dico e giuro,
siamo liberi come tasselli incastrati in questo muro.
E’ la concretezza che ci limita e impedisce ogni evasione,
rinchiude visi grigi nel suo pallido bastione,
ma seppur paralizzata la mente genere un astro,
e io rifuggo nel mio speco di cereo alabastro.
L’era del GrottescoE’ l’era del Grottesco che ci ha colti alle spalle,
ci ha rivoltato gli occhi e sviscerati a mani nude,
ci ha fatto udire nitriti di cavalli in diroccate stalle,
ci ha violentati e mostrato carni sparse e crude.
Ha poi oscurato il sole con i suoi arti rigonfi,
violacei come quelli di un annegato, ha strappato il cielo
e l’ha schiacciato in sordi e violenti tonfi,
alle spose ha lacerato il bianco velo.
L’epoca della corruzione sta infettando la Terra
e lei grida disperata di questo male marcescente,
stirpi cannibali crescono nel ventre della sua serra
e una bocca nascosta ride follemente.
Il decadimento e gli smottamenti celebrali hanno il sopravvento,
ovunque alberga il male, ovunque v’è pentimento e pianto.
Ma è questa la realtà che porta il nuovo vento,
o stiamo solo guardando attraverso un vetro infranto?
Mano a manoLe mani che si tendono in cerca di sicurezze,
le mani che si stringono e si scambiano tenerezze.
Mani che asciugano lacrime versate per capriccio,
mani che scavano per gioco nel terriccio.
Poi mani che impugnano penne ed esprimono passione,
le mani che si incontrano e che creano confusione.
Mani piccole e mani grandi saldate insieme nel Cammino,
mani che disegnano le linee del destino.
Mani che schiaffeggiano, afferrano e accarezzano,
mani fredde tremanti, dita incastrate che riflettono.
Ancora mani, solo mani, come ombre cinesi
Proiezioni immaginarie e simili a noi, a fili appesi.
Mani scarne e avvizzite inchiodate dentro a un letto
E infine mani, immobili, incrociate sopra al petto.
Morbosa ossessione (chissà di chi sto parlando...)
Diamanti incastonati in cuori neri
lacerano tessuti palpitanti
di dolori muti forvieri.
Annaspando a pugni stretti siamo in tanti,
mutilati da fiere veloci,
pensieri scollegati e baluginanti
nascono da menti feroci.
“Tu mi salverai” ripeti ancora
vivendo tra ricordi e baciando croci,
ma è la follia che scava e lavora
nutrendosi di celebro passivo
che erode ad ogni pensiero redivivo.
E’ cinerea questa vita ed è morboso:
sanguinando gridi “ti amo” a ciò che ti è inviso e odioso.
E per oggi...basta così